Superbonus

Con la legge di bilancio 2025 (legge n. 207/2024, articolo 1, comma 56, lettera b), il legislatore ha introdotto una misura destinata ad avere un impatto rilevante per migliaia di contribuenti che nel 2023 hanno sostenuto spese ammesse al Superbonus: la possibilità di rateizzare la detrazione fiscale in dieci anni, anziché nelle quattro annualità originariamente previste.

Il provvedimento riguarda esclusivamente le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, con una disciplina che consente di ridurre l’onere annuale legato alla fruizione della detrazione, offrendo vantaggi concreti a contribuenti incapienti o a coloro che prevedono una diminuzione della propria imposta lorda negli anni a venire. La nuova opzione non è automatica e richiede la presentazione di un modello Redditi 2024 integrativo, anche da parte di chi ha già presentato il 730.

Il termine per avvalersi di questa possibilità è il 31 ottobre 2025, data ultima per la trasmissione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta 2024. La scelta è irrevocabile e comporta un ricalcolo del beneficio fiscale che, in alcuni casi, può comportare una maggiore imposta da versare. Tuttavia, il legislatore ha previsto che quest’ultima possa essere corrisposta senza applicazione di sanzioni e interessi, purché il pagamento avvenga entro il 30 giugno 2025.

Dal punto di vista normativo, il Superbonus è stato introdotto con l’articolo 119 del Decreto Legge n. 34/2020, con modalità di fruizione differenziate: cinque rate per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, quattro rate per quelle dal 2022 al 2023, mentre dal 2024, come stabilito dall’articolo 4-bis del Decreto Legge n. 39/2024, la rateizzazione si estende a dieci anni. Già nel 2023, il Decreto n. 11/2023 aveva consentito la stessa possibilità per le spese del 2022. L’attuale intervento, dunque, armonizza il quadro temporale della detrazione.

Per agevolare i contribuenti, nella sezione del sito istituzionale dedicata ai modelli dichiarativi 2024, sono già disponibili i modelli aggiornati, completi di istruzioni e software di controllo (versione 1.5.0 del 12 giugno 2025).

Coloro che intendono avvalersi dell’opzione dovranno compilare il modello Redditi PF 2024 – integrativo, indicando la tipologia di dichiarazione e segnalando l’opzione in modo puntuale nei quadri RP o RS, a seconda della natura della spesa e della tipologia di contribuente (persone fisiche o soggetti Ires). I codici tributo per il versamento dell’eventuale maggiore imposta sono: 4001 per l’Irpef, 3801 e 3844 per le addizionali regionali e comunali, e 2003 per l’Ires.

L’iniziativa si colloca nel più ampio contesto delle politiche fiscali a sostegno della transizione ecologica e del recupero del patrimonio edilizio, ma risponde anche a esigenze pragmatiche legate all’equità fiscale. In particolare, agevola chi, in assenza di un’imposta lorda sufficiente da compensare, rischiava di perdere parte del beneficio.


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