Campi Flegrei fumarole solfatara

Le continue scosse riconducibili ai Campi Flegrei mettono in allarme i cittadini delle aree interessate anche se gli addetti ai lavori rassicurano su eventuali imminenti pericoli. Ma i cittadini iniziano a chiedersi come si metterebbe in sicurezza la popolazione in caso di evento critico. Il nodo riguarda proprio il piano di evacuazione da comunicare nel dettaglio ai cittadini interessati.

Da anni i Campi Flegrei sono ad un livello di attenzione gialla ma un passaggio ad arancione o rosso cambierebbe lo scenario richiedendo interventi tempestivi e ben organizzati.

A tal proposito il consiglio comunale di Napoli ha approvato un Ordine del giorno presentato dal gruppo di Forza Italia nel quale si chiede al sindaco Manfredi ed alla sua giunta di illustrare in aula il piano di evacuazione per una corretta informazione alle istituzioni ed ai cittadini. In città sono diversi i quartieri nel raggio dei Campi Flegrei, tra questi Pianura, Soccavo, Agnano, Fuorigrotta, Bagnoli, Posillipo e Arenella.

L’Ordine del giorno approvato in consiglio porta la firma dei consiglieri forzisti Salvatore Guangi e Iris Savastano: “I Campi Flegrei generano ripetute scosse che preoccupano i cittadini e mi aspettavo maggiore attenzione dall’amministrazione comunale. Visto che non ci sono delibere in merito, abbiamo fatto prima un’interrogazione e poi un Ordine del giorno, sostenuto da tutto il consiglio. Napoli è tra il Vesuvio ed i Campi Flegrei e c’è necessità di capire come il Comune affronterebbe un’emergenza, che speriamo non avvenga mai. Le istituzioni devono comunicare chiaramente ai cittadini cosa devono fare e dove devono andare in caso di evento critico”.

Monitoraggio costante

I Campi Flegrei, così come tutti i luoghi sensibili in tal senso, sono monitorati H24 dai tecnici dell’Osservatorio Vesuviano e sono anche oggetto di costante studio. Un recente approfondimento sulla crosta della caldera dei Campi Flegrei, nato dalla collaborazione tra University College di Londra e dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologi, ha evidenziato un passaggio da una fase elastica a una inelastica, ossia con possibili fratturazioni. Gli esperti non si dicono preoccupati da tali cambiamenti, che potrebbero scatenare un numero di scosse superiore ma di entità non problematica. Il monitoraggio è costante ed ora il livello di guardia resta giallo, ma il tema del piano di evacuazione resta prioritario per garantire la sicurezza.

di M. OLA