criptovalute

L’Europa vuole rafforzare i controlli sulle criptovalute. Con 93 voti favorevoli, 14 contrari e 14 astensioni, i deputati della commissione ECON (per i problemi economici e monetari) e della commissione LIBE (per le libertà civili) hanno espresso il proprio assenso alla proposta che definisce parametri più severi per i trasferimenti di monete virtuali.

Il testo adottato rappresenta il progetto di mandato che dovrà poi essere negoziato prima con i governi dell’UE: è previsto che il Parlamento Europeo lo voti nella sessione plenaria di aprile. Il provvedimento fa parte del nuovo pacchetto messo a punto dall’UE per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo: due canali per cui lo scambio di criptovalute, e la sua regolamentazione ancora troppo lasca, rappresentava una risorsa.

La posizione dell’Europa

Negli ultimi anni, l’Europa ha intensificato i suoi sforzi per regolamentare il mondo degli asset digitali, proponendo a fine 2020 una bozza di regolamento a livello europeo delle criptovalute. L’obiettivo è fornire chiarezza legale e certezza per chi emette e fornisce crypto-asset.

Le nuove regole intervengono su più fronti, a partire dalla formazione di un mercato unico dei servizi, che consentirà agli operatori di muoversi tra gli Stati membri con una sorta di passaporto; inoltre fissano una serie di requisiti minimi che i fornitori di criptovalute dovranno rispettare (tra cui requisiti minimi patrimoniali e custodia degli asset), oltre a intervenire sulla sicurezza tecnologica per evitare rischi di hackeraggio. 

Quali sono le migliori criptovalute oggi? 

Chi non conosce Bitcoin? È la prima crypto per eccellenza, la più importante, quella che vale di più. Bitcoin ha avuto il merito di fare da apripista nel settore. Il Bitcoin ha raggiunto nel mese di Novembre 2017 una importante quotazione sopra gli 8000 dollari, mentre a dicembre dello stesso anno è arrivato a toccare quasi 20.000 dollari. Senza il bitcoin è probabile che la maggior parte delle altre valute virtuali nemmeno esisterebbe.

Il secondo posto va senza ombra di dubbio Ethereum, che non a caso è anche la seconda moneta per capitalizzazione e si è ormai affermata in parte come una vera e propria alternativa al discorso bitcoin, già dall’inizio del 2016. 

 

Litecoin, al terzo posto,  sembra essere la progenie di Bitcoin. Per confessione del creatore (ex dipendente Google laureato al MIT): “E’ una criptovaluta nata dall’idea di Bitcoin e migliorata sotto alcuni punti di vista”. 

Ripple è una di quelle Criptovalute che si trova nella mischia ma che riesce a farsi valere, nel vero senso della parola. Il CEO di Ripple ha dichiarato che: “Ripple è 1000 volte più veloce e meno costoso di Bitcoin”. Potrebbe essere un buon investimento sul lungo andare, considerando il fatto che oramai in questo campo la velocità conta molto.

Ethereum Classic. Nata dalla stessa azienda che ha dato vita ad Ethereum. La differenza sostanziale sta nel fatto che la blockchain di Ethereum viene mantenuta dai loro creatori, mentre quella di Ethereum Classic viene gestita da un team diverso. Le cause della nascita di questa nuova valuta sono dovute all’attacco che ricevette Ethereum sul contratto DOA che porto i proprietari della criptovaluta a creare una biforcazione del codice e passare ad uno nuovo. 

 

La differenza tra queste monete e quelle fisiche sta nel fatto che le criptomonete non sono regolamentate da nessun governo e il loro valore dipende direttamente dalla fiducia dei suoi utenti, vale a dire che tutto dipende dalla domanda e dall’offerta della data valuta virtuale, senza la possibilità di interventi esterni.

Quali sono i fattori di affidabilità per una criptovaluta?

Fattore quotazione: una prima cosa che può far scattare un primo allarme è la quotazione di mercato. Se una criptomoneta non è quotata nel mercato la sua blockchain è centralizzata e le quote vengono scambiate solo al suo interno ed in questo caso bisogna fare attenzione. 

Guadagni fissi: se chi propone di fare affari con le monete virtuali garantisce dei guadagni fissi mensile ecco che il livello di attenzione deve salire alle stelle perché al momento questa è una opzione che praticamente non esiste, a meno che non si faccia trading online sulle valute.

Fama della valuta: un ulteriore fattore da valutare se si vuole investire in una criptomoneta sconosciuta è quello della fama della valuta, perché se questa non è importante, famosa e molto scambiata, oppure per di più non è stata mai presa in considerazione da nessun exchange in USA, Giappone e Cina, questo potrebbe essere un segnale di scarsa affidabilità.

Piani futuri: per di più bisogna valutare anche se esistano o meno piani futuri per lo sviluppo di applicazioni nuove legate alla croptovaluta che vadano ad aumentarne la popolarità e quindi il valore e la fama nel futuro.

Investimenti: l’azienda che ha ideato ed emette la criptomoneta deve essere molto attiva nel mercato e deve muovere la liquidità, perché se raccoglie solo fondi è difficile che senza investimenti il prezzo per il futuro aumenti, ma anzi la valuta potrebbe con il tempo andare a morire.