Via libera a Vincenzo De Luca per il terzo mandato. Ora ufficialmente potrà ricandidarsi alle prossime elezioni regionali. Dopo il sì nella prima commissione presieduta da Giuseppe Sommese (Azione), il governatore nei giorni scorsi ha incassato anche il definitivo sì in consiglio regionale. Maggioranza compatta con 34 voti favorevoli (compreso il presidente) su 50 ad eccezione dell’astensione della consigliera del Pd, Bruna Fiola.
I voti contrari sono stati 16 provenienti da centrodestra e Movimento 5 Stelle. Resta il tema politico per quanto accaduto in Regione Campania. Il Pd regionale ha seguito il governatore De Luca e non la segretaria Elly Schlein che da giorni ripete senza mezzi termini che non candiderà l’attuale inquilino di Palazzo Santa Lucia. Riuscirà a farlo rischiando di spaccare il centro sinistra, favorendo il centro destra, o nei prossimi mesi si avvierà un dialogo tra le parti come auspicato da buona parte del Pd campano? Intanto le reazioni politiche regionali non mancano.
Tra i voti a favore quelli di Valeria Ciarambino, vice presidente del consiglio regionale: “Nessun progetto eversivo. Si è semplicemente recepito una norma nazionale. Ho sentito attacchi appassionati contro questa legge che determinerebbe un vulnus democratico, peccato che provengano da chi siede sugli scranni parlamentari senza aver preso mezza preferenza dei cittadini. Trovo invece plausibile che un presidente di Regione che viene scelto dai cittadini con il voto di preferenza possa sottoporsi nuovamente al giudizio popolare”.
Un altro sì è arrivato da Tommaso Pellegrino di Italia Viva: “Il partito ha sostenuto in questa legislatura il presidente De Luca con impegno e con lealtà, riteniamo possa essere il candidato migliore anche per la prossima legislatura”. Sarebbe da incoscienti presentarci divisi dopo che abbiamo fatto un lavoro importante per la Regione Campania insieme”. Semaforo verde a De Luca anche da 7 esponenti del Pd su 8 nonostante la posizione avversa della segretaria Schlein.
“Abbiamo avuto modo di confrontarci con il presidente per chiarire e distinguere il problema giuridico da quello politico. Dal punto di vista giuridico non c’è il problema della candidabilità del presidente De Luca per il terzo mandato. Il voto che esprime il Partito Democratico è un voto tecnico”. Lo dice il consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico, Mario Casillo, che aggiunge: “Non si può non tener conto del lavoro fatto in questi anni e anche del pensiero nazionale. C’è spazio per la politica, quella con la p maiuscola. L’obiettivo è mettere insieme il pensiero nazionale con le esigenze della Regione e quindi ridurre le distanze e lavorare tutti insieme”.
Le reazioni delle opposizioni
Dalle opposizioni voto contrario e critiche. “Con questa proposta di legge, il presidente della Regione pro tempore, con una legge ad personam, costringe la maggioranza a seguirlo in questo sforzo normativo confuso – ha detto il capo dell’opposizione di centrodestra Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti) – e declassa a mero scambio la legislatura regionale”. Per Carmela Rescigno (Lega) “questa legge non sta in piedi giuridicamente e sarà sicuramente impugnata” mentre per il collega di partito Severino Nappi “quella sul terzo mandato è una legge ad personam che espone la Campania ad una figuraccia e ad una perdita di credibilità”.
Critiche anche da Fratelli d’Italia attraverso i consiglieri Raffaele Pisacane e Cosimo Amente che hanno sottolineato come la questione significa “voler tenere sotto scacco la Regione anziché affrontare e risolvere le vere problematiche del territorio”. Francesco Cascone (Forza Italia) ha evidenziato che “il Presidente della Regione Campania si è limitato alla gestione ma non ha dato prova di buon governo della Regione”.
No a De Luca anche da Gennaro Saiello del Movimento 5 Stelle che si porta già avanti col tema coalizione in vista delle prossime elezioni regionali: “Perché no Roberto Fico candidato? Ci sarà una discussione aperta con il centro sinistra per capire se è possibile o meno costruire un campo insieme sulla base però di idee condivise”. Voto contrario anche da parte della consigliera indipendente Maria Muscarà che parla di “bufala giuridica che sarà impugnata”.
di M. OLA.
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