L’assegno di inclusione entra nella sua prima fase di scadenza. A partire da questo mese di giugno 2025, circa 400.000 famiglie italiane, pari a quasi 900.000 persone, riceveranno l’ultimo pagamento previsto dal ciclo iniziale della misura di sostegno economico, introdotta dal decreto lavoro del 2023 in sostituzione del Reddito di cittadinanza.
Secondo quanto stabilito dalla normativa, l’ADI può essere erogato per un massimo di 18 mesi consecutivi. Dunque, chi ha cominciato a beneficiare della prestazione a gennaio 2024, si trova oggi alla scadenza del primo periodo utile.
L’accredito della mensilità di giugno arriverà regolarmente il 27 del mese, come da calendario INPS, per tutte le famiglie che continuano a rispettare i requisiti. Ma da luglio 2025 scatterà la sospensione del beneficio, con la necessità di presentare una nuova domanda per poter ottenere il rinnovo dell’assegno di inclusione per altri 12 mesi.
Il rinnovo non è automatico. Le famiglie dovranno inviare una nuova richiesta tramite il sito dell’INPS, confermando la permanenza dei requisiti richiesti, tra cui cittadinanza, residenza, soggiorno, e una soglia ISEE non superiore a 10.140 euro. Da quest’anno, infatti, per effetto della Legge di Bilancio 2025, è entrata in vigore la nuova soglia ISEE, assieme all’innalzamento del limite di reddito familiare a 6.500 euro.
Importante: il rinnovo sarà possibile solo dopo un mese di sospensione, come previsto dalla legge. Questo significa che chi presenterà domanda a luglio vedrà riattivato il pagamento a partire da agosto, o al più tardi da settembre, con eventuale versamento degli arretrati.
La finestra temporale per presentare la domanda è dunque cruciale per evitare vuoti nell’erogazione del sostegno. Chi ritarderà oltre luglio rischia di restare senza sussidio per più mesi. Ad esempio, presentando la domanda a settembre, il primo pagamento utile sarà quello di ottobre, lasciando le famiglie senza copertura economica da luglio a settembre.
Il meccanismo resta valido anche per chi ha iniziato a percepire l’ADI nei mesi successivi a gennaio 2024. In quel caso, le scadenze si sposteranno in avanti coerentemente con la durata dei 18 mesi previsti inizialmente.
L’assegno di inclusione resta una misura centrale di contrasto alla povertà, ma si conferma anche come un sistema con tempistiche rigide e obblighi procedurali stringenti. Per non perdere il beneficio, la puntualità nella presentazione delle domande di rinnovo è essenziale.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn