Con l’autunno alle porte, il Governo Meloni si appresta a delineare la Legge di Bilancio 2025, che potrà contare su un plafond di risorse pari a 25 miliardi di euro. Tra conferme e nuove proposte, la manovra finanziaria si preannuncia ricca di interventi mirati a sostenere il mondo del lavoro e il sistema pensionistico.
Cuneo fiscale e aliquote IRPEF: le conferme del 2024
Una delle misure più attese è la conferma del taglio del cuneo fiscale, già previsto per il 2024, che potrà beneficiare di 11 miliardi di euro. Questa misura continuerà a supportare il reddito dei lavoratori, contribuendo a una riduzione del costo del lavoro per le imprese.
Inoltre, il Governo sta valutando una revisione delle aliquote IRPEF, con l’obiettivo di rendere il sistema fiscale più equo e sostenibile, riducendo il carico fiscale per i redditi medio-bassi.
Pensioni: verso quota 41 e nuovi incentivi
Il capitolo pensioni è uno dei nodi più complessi della Manovra 2025. Tra le ipotesi in discussione, c’è la possibile sostituzione di Quota 103 con Quota 41. Questa nuova misura prevederebbe un ricalcolo interamente contributivo, offrendo una via d’uscita anticipata per i lavoratori con 41 anni di contributi.
Restano ancora incerte, invece, le sorti di Opzione Donna e APE Sociale, mentre si valutano nuovi incentivi per il posticipo del pensionamento, seguendo l’esempio del Bonus Maroni. Questi incentivi potrebbero includere bonus specifici destinati a categorie particolari di lavoratori, incentivando il prolungamento dell’attività lavorativa.
TFR nei fondi pensione: L’obbligo allo studio
Una delle proposte più innovative riguarda l’introduzione dell’obbligo di versamento di una parte del TFR ai fondi pensione. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha avanzato l’idea di destinare almeno il 25% del TFR ai fondi pensione di categoria o aperti. Questo contributo avrebbe l’obiettivo di integrare l’assegno pensionistico delle giovani generazioni, migliorando la sostenibilità del sistema previdenziale.
Canone RAI e richieste della CGIL: dossier ancora aperti
Tra i temi ancora da definire, vi è la decisione sul taglio del Canone RAI, una misura che potrebbe avere un impatto significativo sulle casse dello Stato e sulle famiglie italiane.
Parallelamente, la CGIL ha avanzato richieste per garantire risorse per il settore Scuola e per i contratti del Pubblico Impiego, sottolineando l’importanza di confermare la decontribuzione in scadenza. L’obiettivo è evitare una riduzione del salario netto per 14,7 milioni di lavoratori, un tema che potrebbe innescare tensioni sociali se non adeguatamente affrontato.
La Legge di Bilancio 2025 rappresenta un banco di prova cruciale per il Governo Meloni, chiamato a bilanciare le esigenze di riforme strutturali con la necessità di sostenere l’economia e il reddito dei cittadini. Mentre alcuni dossier sembrano avviarsi verso una conferma, altri richiedono ancora valutazioni approfondite e scelte strategiche per garantire una crescita economica inclusiva e sostenibile.
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