L’Italia potrebbe ottenere benefici significativi dall’attuazione del Dispositivo europeo per la ripresa e resilienza (RRF) del programma NextGenerationEU. È quanto emerge dall’ultimo bollettino economico pubblicato dalla Banca Centrale Europea il 7 gennaio 2025, che analizza i dati di uno studio congiunto condotto a dicembre 2024 dalla stessa BCE e dalle banche centrali nazionali dei Paesi membri dell’UE.
Il documento ha evidenziato come dei 724 miliardi di euro stanziati dal RRF, gli Stati membri abbiano richiesto circa 650 miliardi, con 532 miliardi destinati ai Paesi dell’area euro. Di questi fondi, si stima che saranno spesi effettivamente 486 miliardi entro il 2026. L’Italia e la Spagna sono i principali beneficiari, con una parte significativa delle risorse assegnate loro per investimenti e riforme.
Per l’Italia, il PNRR potrebbe far crescere il PIL del 1,9% entro il 2026 rispetto a uno scenario senza interventi, mentre l’impatto potrebbe attestarsi all’1,5% entro il 2031. Queste cifre superano nettamente la media dell’area euro, stimata tra lo 0,4% e lo 0,9%. È importante sottolineare che tali previsioni si basano solo sugli stimoli fiscali, senza considerare gli effetti positivi potenziali delle riforme strutturali.
Nonostante queste prospettive positive, il pieno sfruttamento del PNRR è legato alla capacità del Paese di assorbire integralmente i fondi disponibili e di implementare riforme efficaci. Attualmente, l’Italia è al settimo posto in Europa per percentuale di riforme già attuate (circa il 50% di quelle previste) e al secondo posto per avanzamento degli investimenti (con un 40% avviato).
Un altro aspetto rilevante riguarda la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL, stimata tra 7 e 8 punti percentuali entro il 2031. Questo risultato sarà favorito dall’aumento del PIL nominale, dal miglioramento delle finanze pubbliche e dalla riduzione dello spread e degli interessi passivi.
La BCE evidenzia tuttavia che il successo di queste proiezioni dipenderà dalla velocità di esecuzione dei progetti previsti e dalla qualità delle riforme attuate. Accelerare l’attuazione del PNRR e garantire l’efficacia delle riforme strutturali saranno fattori determinanti per massimizzare l’impatto economico e finanziario del piano.
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